Cosa avremmo fatto nei primi cento giorni di governo della città


Nel suo lungo percorso la Costituente Civica di Sondrio ha avuto modo di approfondire i temi riguardanti la città. Partendo sempre dal concetto di comunità inteso come appartenenza agli stessi valori e condivisione di uno stesso territorio. In una parola abbiamo messo al centro sempre la Cultura come motore trainante di qualsiasi spunto politico ed  amministrativo.
La priorità era ed è ancora quella di dare una nuova carta di identità a questa città. I prolungati rinnovi di questa Amministrazione, peraltro proficua da un punto di vista di tenuta dei conti, ha spento nel tempo l'azione propositiva. Azione che deve essere legata a due condizioni. La prima riguarda il salto generazionale. Una generazione che non chiede di amministrare il proprio futuro abdica alla propria funzione. La vera sfida era, e spero sarà, la voglia di assumersi la responsabilità di esserci.
La seconda condizione è legata al cambiamento delle logiche che sino a qui hanno condotto le azioni politiche in generale. Cambiare il modo di approcciare l'impegno alla vita pubblica rimane indivisibile da qualsiasi pensiero ed idea si abbia della politica. Studiare, elaborare e far partecipare è un impegno gravoso che non può essere evitato. Ogni cittadino si deve sentire coinvolto in questo cambiamento e quando questo non si può ottenere è giusto rimarcare la propria differenza. Continuando ad esserci e continuando a credere che il bene comune non è merce scambiabile.
Da qui siamo partiti e qui siamo arrivati. Sostituendo nei nostri pensieri e nelle nostre azioni il concetto di individuo con quello di persona.
Ma in concreto di cosa ha bisogno questa città? Cosa praticamente si può fare nei primi cento giorni di governo?
La prima sfida riguarda il vero motore sociale di una comunità che è il lavoro e chi lo crea. Si parla di abolire l'IMU sulla prima casa ma chi amministra sa che questo incide poco sulle famiglie ma molto per le casse dei comuni. Se ciò avvenisse sarebbe una catastrofe perché i comuni sarebbero costretti a compensare l'entrata IMU con altre tasse. Non si uccide una tassa con un'altra tassa.
La vera sfida riguarda la rimodulazione dell'IMU sulle seconde case che comprende gli immobili produttivi legati alle partite IVA. In questo senso la logica vorrebbe che, a saldi mantenuti, si possa abbassare l'aliquota per le attività artigianali, commerciali, industriali. Questo provvedimento darebbe respiro e rilancio alle attività produttive. Sarebbero migliaia di euro che rimarrebbero alle imprese permettendo loro di fare investimenti e rilanciare l'occupazione.
A questo provvedimento immediato devono seguire:
  • la rateizzazione dei tributi locali,
  • la soppressione della tassa di occupazione di suolo pubblico ( che sta facendo soffrire i pubblici esercizi),
  • la semplificazione ed in alcuni casi la soppressione di regolamenti comunali con la introduzione di autocertificazioni.
Da tale azione si ottengono due effetti.
  • la riduzione dei costi delle imprese
  • la libertà di “fare” che è condizione indispensabile per un imprenditore.

Adottate queste misure si può immediatamente intervenire per rilanciare uno dei settori più in crisi: il commercio.

Per fare ciò si parte da quello che c'è: un rinnovato centro cittadino, elegante pronto per diventare il salotto commerciale della Provincia.
Quindi:
  • primo presupposto facilitare l'ingresso in città: revisione del piano del traffico (senza ideologie e falsi miti ) e forte pubblicità dei parcheggi presenti.
  • Immediato patto territoriale con le categorie produttive e la città. Il concetto è: io cittadino alimento il sistema economico della mia città a patto che coloro che vendono si riconoscano in questo patto andando incontro alle nuove esigenze dei consumatori.
  • introduzione di una card che può essere richiesta in tutti gli sportelli pubblici e privati della città' e non solo dai residenti. Una iniziativa per stimolare l'acquisto di prodotti sul territorio che potrebbe chiamarsi” Io compro a Sondrio”. Se a questo si aggiunge la possibilità, già sperimentata, di eliminare il costo del parcheggio per il consumatore si otterrebbe l'effetto di creare un vero e proprio “centro commerciale naturale in Sondrio” con le caratteristiche eleganti della Rinascente!!!

Altra tassa da sopprimere è quella di soggiorno introdotta solo ai fini di cassa ma senza un significato logico legato al turismo. Suddetta tassa avrebbe un senso solo dopo aver pianificato una gestione turistica della città chiedendo in primis lo status di “città turistica” nell'ambito mandamentale ( si ricorda in tal senso la presenza del Consorzio Turistico Sondrio-Valmalenco) per dare un significato territoriale alla parola turismo.
In tal senso creare subito un unico Assessorato al Turismo ed alla Cultura per rilanciare insieme questi settori a nostro avviso inscindibili.

Rinuncia alla figura del Direttore Generale del Comune con risparmio notevole

Queste misure prese nei primi cento giorni di governo ridarebbero un po' di respiro alla nostra economia.



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