Molteni si ricandida

Da La Provincia del 29 settembre

SONDRIO - È Alcide Molteni, il sindaco uscente di Sondrio, il primo candidato ufficiale alle elezioni amministrative del prossimo anno. 
«Non c'è mai stato alcun nodo da sciogliere» ha ammesso ieri tanto per far capire che la decisione non è frutto di lotte interne al gruppo che lo sostiene ormai da anni, ma piuttosto la continuazione naturale di un'esperienza positiva dettata da una grande passione per la città. Un'esperienza che ha nella personalità di Molteni il suo fulcro centrale e ancora irrinunciabile.

«Rispetto al passato - ammette il sindaco -, mi butto con un briciolo di pazzia in più perché chi sceglie di fare l'amministratore in questo momento deve fare i conti con gli enti locali che sono come vasi di coccio in mezzo a quelli di ferro e con le inevitabili critiche da parte dei cittadini che si sentono continuamente vessati».
Il primo cittadino è convinto che la coesione tra tutte le componenti di governo sia la condizione necessaria per fornire le risposte migliori alla città. «Da tempo insieme ai gruppi con cui ho lavorato in questi anni - chiarisce - condivido la possibilità di ripresentare alla città il nostro progetto che è innanzitutto istituzionale».


La nostra domanda é: la città ha bisogno della quarta amministrazione Molteni?

La lettera di Lavitola...


Condividiamo un pensiero breve e incisivo:

"Gli inquirenti hanno rintracciato una lettera di Lavitola a Berlusconi. Bisogna appurare se è vera, ma è una lettura consigliata per capire come viene gestito il potere da chi si occupa del "bene comune". Lavitola parla di promesse e favori come finanziamenti, posti in Rai, al governo, in Poste, ENI e Finmeccanica e tanto altro. È per questo motivo che bisogna privatizzare per sottrarre soldi, aziende e potere dalle mani di questa classe politica. Lavitola è un esempio della Peggiocrazia che regna in questo paese, noi vogliamo ripartire dal merito e dalla concorrenza. Nella nostra Italia non c'è spazio per i Lavitola."

Le appartenenze della Costituente Civica Di Sondrio


Si è ritenuto opportuno specificare con un comunicato stampa la nostra posizione rispetto a presunte aree di appartenenza o presunte alleanze.
Questo è il testo in anteprima che abbiamo diramato.

La Costituente Civica di Sondrio nasce da una alleanza tra cittadini che hanno deciso di compiere un percorso di democrazia e di trasparenza al fine di concretizzare un progetto per la città. In tal senso la Costituente è un contenitore di uomini e di idee, aperto ed inclusivo dove trovano posto tutti coloro che si riconoscono nei principi contenuti nella Carta dei Valori che i Costituenti si sono voluti dare.
Non è un partito, non è una associazione ne un movimento ma un luogo concreto di incontro. Per questo motivo non esiste un'area di appartenenza ma esiste una identità legata al territorio ed alla città.

Meno soldi alle Regioni e più soldi ai Comuni


Da Il Sole 24 Ore
Riccardo Barlaam


Ostriche e champagne. Le vacanze in Sardegna con i soldi del gruppo consigliare. Senza controlli. La difesa di Batman - «lo sapevano tutti, era come un bancomat senza limite» - ancora più imbarazzante delle accuse (ma perché non taci). Eppoi le dimissioni della Polverini, ma anche le accuse a Formigoni che lui no, non ne vuole proprio sapere di dimissioni e resta arroccato nel suo castello di cristallo (è tutta colpa dei soliti giornalisti malevoli) e senza vergogna va a parlare al Meeting di Cl di politica e di cristianesimo. Ci sono anche Cota e il suo parentado assunto alla Regione. Lombardo che candida il figlio. La Minetti consigliere regionale che guadagna più di Passera e Grilli messi insieme.

Tutto quanto sta emergendo in questo calderone delle Regioni (vi consiglio di leggere quest'inchiesta pubblicata ieri dal Sole 24 Ore sui costi delle Regioni ma attenti alla bile) è positivo per l'Italia. Positivo. Purché non ci si fermi qui. E si cambino le regole con delle riforme di sistema.

Se pensate che solo un anno fa, parlare di stato unitario, di centralismo alla francese, suonava come una bestemmia, rispetto ai discorsi alla moda dei leghisti sul federalismo a oltranza, su Roma ladrona e tutto il resto... Beh, quanto sta succedendo è davvero positivo per l'Italia.

Il federalismo senza controlli e fuori controllo ha mostrato i suoi limiti. È il momento davvero di cambiare rotta. Governo e parlamento dovrebbero impegnarsi, nell'interesse dei cittadini e dell'Italia, a cambiare le regole, a approvare una vera, decisa spending review che tenga conto di questo. E faccia in modo che quanto accaduto in questi giorni nella Regione Lazio non sia successo invano. Che quando accaduto non venga dimenticato domani come i titoli di un Tg.

È il momento di metter mano alla riforma di questo sistema viziato di clientele e corruttele. E' il momento, come ricorda inascoltato da mesi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di approvare una legge elettorale che permetta finalmente di dare una vera rappresentanza politica ai cittadini di italiani, a scapito dei partiti ei dei loro giochetti di potere.
Mi permetto di dire un'altra cosa. E' il momento di dare più soldi ai comuni e meno alle regioni. Più servizi ai cittadini e meno ostriche e auto blu. Populismo? No, realismo. Da qualche mese, dopo le ultime amministrative eletto con una lista civica, sono impegnato in un'esperienza di amministratore locale in un Comune del milanese: Cassinetta di Lugagnano, duemila abitanti, primo paese d'Italia ad approvare un piano urbanistico a zero consumo di suolo, raccolta differenziata al 70% e un'esperienza di politica partecipata.

Ebbene, proprio ieri sera ci siamo trovati con i capigruppo del Consiglio comunale a parlare dei servizi scolastici. Del Governo che quest'anno taglia i fondi comunali. Di 18mila euro destinati ai bambini della scuole elementari e materne che quest'anno diventeranno 13mila (se verrà confermata la previsione degli introiti dell'Imu). Una fatica boia. Senza soldi. I nostri bilanci sono ancora in attivo e anche quest'anno riusciremo a confermare tutti i servizi ai cittadini, ma fino a quando?
In Italia i Comuni fanno fatica. Molti pur di far quadrare i conti in assenza di risorse da Roma, svendono i loro territori, la loro terra, E allora, vai con le lottizzazioni, vai con le villette a schiera e le costruzioni di case o i supermercati in cambio di oneri di urbanizzazione necessari per appianare il passivo di un anno o due. Facendo scempio però del proprio paese e del suo paesaggio con la logica perversa di svendere il territorio - la cosa più preziosa, l'unica, che abbiamo - per non andare in rosso.

Ieri sera a Cassinetta di Lugagnano, sindaco, consiglieri di maggioranza e di opposizione... siamo riusciti a far quadrare il cerchio. Anche quest'anno riusciremo a garantire lo scuolabus, i servizi mensa, il doposcuola ai nostri ragazzi. Tagliando qua e là. Ma questa storia delle Regioni per chi fa politica gratis come me (e sono tanti nei piccoli comuni, vi assicuro), come un volontariato o un servizio per i propri cittadini, fa venire davvero l'orticaria o il mal di pancia, per non dire altro.
Per favore signor Monti e per favore signor presidente Napolitano fate qualcosa di concreto per spingere a riformare questo sistema balordo. Meno soldi a ostriche e champagne. Più soldi alla carta igienica per le scuole elementari.

Liberalizzazioni: con Monti pochi passi nella direzione giusta

 Da Chicago Blog
 Lucia Quaglino

In Italia il grado liberalizzazione dell’economia, misurato attraverso il grado di apertura di sedici settori rispetto ai paesi più liberalizzati d’Europa, è ancora inferiore alla sufficienza sebbene in miglioramento di tre punti rispetto allo scorso anno: vale infatti il 52%. Questo è quanto emerge dall’Indice delle Liberalizzazioni che sarà presentato oggi.
L’Indice delle Liberalizzazioni, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni dal 2007, intende misurare quanto i sedici settori sono aperti alla concorrenza rispetto a un Paese benchmark (di solito la Gran Bretagna) sulla base di valutazioni di indicatori qualitativi e quantitativi.
Nel 2012 il punteggio dell’Indice sale al 52%, grazie al miglioramento di dieci settori. Dei restanti sei, una metà resta stabile (treni, mercato del lavoro e servizi idrici) e l’altra registra un arretramento (servizi finanziari, televisione e fisco). Si segnala il miglioramento del settore autostradale dal 28% al 40% grazie alla nascita dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali che ha consentito di ridurre i conflitti di interesse nel settore, e quello degli ordini professionali (dal 47% al 52%), per merito in particolare della rimozione dei vincoli residui all’esercizio della professione in forma societaria. Il settore più liberalizzato resta quello elettrico (77%), mentre il punteggio peggiore è quello dei servizi idrici (19%).
Si iniziano quindi a vedere gli effetti delle manovre del governo Monti e presumibilmente, salvo imprevisti, continueranno a manifestarsi nei prossimi anni. Tuttavia, siamo ancora lontani dalla sufficienza: questo significa che continuano a non essere liberate e valorizzate le risorse per la crescita economica. Su tale risultato influisce spesso una legislazione incerta, i forti conflitti di interesse (si pensi al caso Arenaways, portata al fallimento dalla condotta anti-concorrenziale di Trenitalia), la mancanza di regolatori indipendenti (tra cui l’attesa Autorità dei trasporti, istituita a gennaio ma ancora inesistente) e, in generale, una forte e non sempre giustificata presenza pubblica che tutela i monopoli e non rimuove gli ostacoli alla concorrenza.

Progetto " Valtellina Rurale"

Esiste in Valtellina, oltre lo sfregio e la bruttura di certi sviluppi del fondovalle, un progetto che da circa un anno è realtà.
Si chiama "Valtellina Rurale" e ha interessato una contrada di Villa di Tirano, contrada Beltramelli. Un progetto di grande  respiro culturale, di recupero edilizio dei vecchi abitati e di promozione turistica che dovrebbe essere preso a modello per uno sviluppo futuro della nostra valle. Un progetto che guarda ad un turismo intelligente che, immerso nel passato, usa la tecnologia e si proietta nel futuro con un occhio diverso.

Una nuova visione del territorio che circonda Sondrio, delle sue zone rurali e agricole, potrebbe generare nuove possibilità di sviluppo culturale e turistico della nostra città, in grado di proporre qualcosa di diverso rispetto a ciò che si è fatto fin qui. Possiamo pensare a Sondrio come una città alpina in grado di avere un sua peculiare proposta turistica legata al territorio e alla sua storia?

www.contradabeltramelli.com

Editoriale del Corriere della Sera


L'ingordigia dei mediocri

Chi la eccita, l'antipolitica? Questa è la domanda che devono porsi quanti portano la responsabilità di avere selezionato una classe dirigente nazionale, regionale e locale che magari è fatta anche di tante persone perbene ma certo trabocca di figuri impresentabili. Figuri troppo spesso selezionati proprio per questo: perché ambiziosi, mediocri, ingordi, disposti a tutto.
Lo disse anni fa Giuliano Ferrara in un dibattito con Piercamillo Davigo: «Devi essere ricattabile, per fare politica. Devi stare dentro un sistema che ti accetta perché sei disponibile a fare fronte, a essere compartecipe di un meccanismo comunitario e associativo attraverso cui si selezionano le classi dirigenti». Una diagnosi tecnica, non «moralista». Ma dura. E destinata a trovare giorno dopo giorno, purtroppo, nuove conferme.
Ci è stato spiegato, per anni, che i controlli erano inutili, che facevano perdere tempo, che ostacolavano l'efficienza e la rapidità delle scelte. Ci è stato detto che bastavano i controlli «dopo». Magari a campione. Magari a sorteggio. Magari con un progressivo svuotamento delle pene perché ci sarebbe stata comunque «la sanzione politica, morale, elettorale». I risultati sono lì, sotto gli occhi di tutti. E ricordare ai cittadini che devono «avere fiducia nella politica» è solo uno stanco esercizio retorico. Solo la politica può salvare la politica. Cambiando tutto, però.
Carlo Taormina, che è stato deputato e sottosegretario (sia pure part time col mestiere di avvocato) dice che la Regione Lazio «è un porcile». Alla larga dal qualunquismo. È vero però che mentre nel cuore dello Stato, da anni sotto i riflettori delle polemiche sui costi della politica, qualcosa ha cominciato lentamente a cambiare, in tante Regioni e non solo nel Lazio (troppo comodo, scaricare tutto lì...) troppa gente ha pensato di essere al riparo dalle ondate, fluttuanti, d'indignazione popolare. Come se tutto, crisi o non crisi, potesse continuare come prima.
I cittadini sono sconcertati dai casi trasversali di malaffare? Ogni indagato resta sempre inchiodato lì, senza mollare l'osso mai. Si chiedono perché spendere 36 milioni di euro per l'aeroporto di Aosta? I lavori vanno avanti, anche se non decolla un volo e forse mai decollerà. Non capiscono perché il Molise abbia lo sproposito di 30 deputati regionali divisi in 17 gruppi di cui 10 monogruppi? Dopo le elezioni potrebbe averne 32. Sono furibondi con le dinastie politiche ereditarie tipo quella di Bossi? Sparito il Trota e messo in ombra il figlio di Di Pietro, entra «Toti» Lombardo, candidato alle prossime regionali siciliane dal papà Raffaele che l'altra volta aveva piazzato il fratello.
Per non dire della Calabria. Dove, mentre i disoccupati si arrampicano sui tralicci, sono stati appena spesi 140 mila euro per un libretto dal titolo «Il senso delle scelte compiute» che osanna in 65 foto e 125 pagine estasiate il presidente del consiglio regionale Franco Talarico. Il quale ha in dote spese di rappresentanza per 700 mila euro, sei volte più dell'intera assemblea dell'Emilia Romagna, che ha il doppio di abitanti e il quadruplo del Pil.
Per questo sono in tanti ad assistere con apprensione allo scandalo che squassa la Regione Lazio. Perché, sotto le sue macerie di centurioni, Batman, bulli e balli mascherati con scrofe e maiali, potrebbero restare sepolte anche le stizzite rivendicazioni di autonomia di tante Regioni amministrate in questi anni in modo sconcertante. Che potrebbero, finalmente, essere chiamate a rispondere dei conti.
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Convocato il consiglio comunale


Il consiglio comunale di Sondrio si riunirà giovedì 27 e venerdì 28 settembre.


ORDINE DEL GIORNO
    1. Comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale e del Sindaco;
    2. Mozione del consigliere Tacelli Davide (Sondrio Anch’io!) ed altro avente ad oggetto: “Politiche giovanili: concorso di idee rivolto ai giovani per la valorizzazione del territorio comunale”;
    3. Interpellanze ed interrogazioni: Interrogazione del consigliere Munarini (Popolari Retici) avente ad oggetto: “Realizzazione sottopasso pedonale tra lungo Mallero Luigi Cadorna e via Torelli”;
    4. Approvazione 2° adeguamento Elenco annuale dei Lavori Pubblici per l’anno 2012;
    5. Approvazione regolamento per l’applicazione dell’Imposta Municipale Propria;
    6. Determinazione aliquote e detrazioni dell’Imposta Municipale Propria per l’anno 2012;
    7. Modifica alle disposizioni regolamentari per la riscossione ed il versamento delle entrate tributarie comunali;
    8. Seconda verifica degli equilibri di bilancio e terza variazione al bilancio di previsione e modifiche al Regolamento Tassa Rifiuti Solidi Urbani;
    9. Piano Attuativo dell'Ambito N.11 dei tessuti di completamento - Artt.18 e 19 delle NTA del Piano delle Regole - in variante al Piano di Governo del Territorio vigente - Approvazione ai sensi dell'art.14 della L.R. N.12/2005 e s.m. e i.;
    10. Approvazione del nuovo Regolamento per la gestione del Centro di Raccolta Differenziata comunale sito in Via Samaden, 25.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SEGNALAZIONE


IN EFFETTI COME SEGNALATO DAL CITTADINO IL TRAFFICO AUMENTA PESANTEMENTE NEI GIORNI DI MERCATO

RICEVIAMO OGGI GIOVEDI CONFERMA : FOTO STESSO LUOGO STESSA ORA TRAFFICO INESITENTE

Assemblea Costituente Civica di Sondrio il 19 ottobre

Venerdì 19 ottobre 2012

avrà luogo la 

Assemblea della Costituente Civica di Sondrio

Luogo e orario verranno comunicati a breve. Sarà l'occasione per presentare al pubblico l'iniziativa partita ad inizio estate che ha come obiettivo la costruzione di un progetto concreto per il governo della Città. La Costituente Civica parte dalla condivisione della Carta dei Valori che i costituenti si sono voluti dare e che riassume i principi della Costituente stessa.
L'Assemblea è pubblica ed aperta a tutti e sarà un modo per confrontarsi e per lanciare un messaggio di rinnovamento nel quadro amministrativo locale.

Altra stangata IMU: 9,8 per mille sulle seconde case

L'aliquota IMU seconde case ed attività sarà del 9,8 per mille. La Giunta del Comune di Sondrio ha deciso.
Quindi si prepara una nuova stangata per i cittadini: per coloro che hanno le seconde case e coloro che hanno attività produttive.
Nulla è valso il tentativo fatto dalle minoranze di differenziare le aliquote per non gravare sui "piccoli".
Si va avanti con la solita logica: aumentiamo le tasse.
Nessuno sforzo per differenziare le seconde case sfitte, il numero degli immobili posseduti.......
Se andiamo avanti così, in una città dove ogni giorno chiude un attività commerciale od artigianale, ci ritroveremo senza più tessuto produttivo.
Ci chiediamo ancora una volta se prima di aumentare le tasse non si possono percorrere altre vie.

Romney «smentisce» Tocqueville

Dal "Sole 24 ore" di lunedì 3 settembre


Quando il francese Alexis de Tocqueville, filosofo politico e morale, pubblicò il primo volume de "La democrazia in America", nel 1835, lo fece perché riteneva che la Francia fosse in una situazione molto grave e che potesse imparare qualcosa di utile dall'esperienza americana. Possiamo solo cercare di immaginare cosa avrebbe scritto della convention nazionale del Partito repubblicano a Tampa, in Florida.
Secondo Tocqueville, l'accentramento del potere nelle mani dell'assolutismo borbonico, seguito dalla Rivoluzione francese e dall'impero napoleonico, aveva distrutto sia gli aspetti positivi che quelli negativi dell'ordine neofeudale francese. A distanza di decenni, il nuovo ordine ancora non aveva raggiunto un assetto definitivo.
I sudditi dell'antico ordine, almeno secondo Tocqueville, erano smaniosi di difendere le loro libertà individuali e gelosi della loro sfera d'indipendenza. Erano consapevoli di far parte di una ragnatela di doveri, poteri, responsabilità e privilegi grande quanto la Francia stessa. Ma tra i francesi del 1835 «la dottrina dell'interesse» aveva prodotto un «egoismo sprovvisto di discernimento». Dopo aver «distrutto una società aristocratica», i francesi pensavano di potersi fermare «compiaciuti in mezzo alle rovine dell'antico edificio».
Alla Francia "malata" del 1835, Tocqueville contrapponeva la florida America, dove l'attaccamento all'idea che la gente dovesse perseguire il proprio interesse era altrettanto forte, ma diverso. La differenza, secondo il filosofo francese, stava nel fatto che gli americani erano consapevoli che non potevano prosperare se non prosperavano anche i loro vicini, e perciò perseguivano sì il proprio interesse, ma un interesse «bene inteso».
Tocqueville osservava che «gli americani si compiacciono di spiegare come l'amore illuminato per loro stessi li conduca continuamente a prestarsi un aiuto reciproco e li disponga a sacrificare volentieri al bene dello Stato una parte del loro tempo e delle loro ricchezze». Per i francesi, al contrario, si prospettava un futuro in cui era «difficile prevedere fino a quale stupido eccesso potrebbe spingersi il loro egoismo» e «in quali vergognose miserie essi affonderebbero per paura di sacrificare qualcosa del loro benessere alla prosperità dei loro simili».
Per Tocqueville la malattia della Francia del 1835 nasceva dall'eredità borbonica di governo autoritario, dall'alto, mentre la prosperità del l'America consisteva nel suo governo democratico, dal basso. Se si garantisce alle comunità locali un sufficiente controllo sulla gestione dei propri affari, sosteneva Tocqueville, si «vedrà facilmente lo stretto legame che unisce l'interesse particolare all'interesse generale». «Le libertà locali, che fanno sì che un grande numero di cittadini ricerchino l'affetto dei loro vicini e dei loro parenti, conducono dunque continuamente gli uomini gli uni verso gli altri, malgrado gli istinti che cercano di separarli, e li costringono ad aiutarsi fra loro».
Sono passati quasi due secoli da quando Tocqueville scrisse la sua celeberrima opera. Il legame fra l'interesse generale e l'interesse privato dei singoli americani è diventato molto più forte, anche se il loro interesse privato è legato a una casella postale alle isole Cayman. Anzi, tutte le fortune realizzate con il private equity nell'ultima generazione non hanno potuto prescindere da investimenti o scambi con quel nucleo industriale dell'economia mondiale che è l'Atlantico settentrionale.
Ma i meccanismi che i singoli individui possono usare per coordinarsi con i loro vicini in un'azione politica capace di fare la differenza nella propria vita sono diventati molto più labili. Se, per esempio, il 25% delle mille famiglie del quartiere Brookside di Kansas City, nel Missouri, sottoscrive un pre-abbonamento, Google offrirà ben presto a tutte le mille famiglie l'opportunità di avere servizi internet molto economici e molto veloci. Ma questa è la proverbiale eccezione che conferma la regola.
E i repubblicani si sono riuniti a Tampa per celebrare la regola, per dire che l'America che vide Tocqueville non esiste più: gli americani non credono più che il benessere dei ricchi poggi sulla prosperità degli altri. Al contrario: i ricchi devono la loro ricchezza unicamente alla propria buona sorte e ai propri sforzi. I ricchi - e solo i ricchi - hanno "costruito" quello che hanno. La disponibilità a sacrificare una parte del proprio interesse privato in favore dell'interesse pubblico nuoce all'anima e al portafoglio di quell'1 per cento.
Forse questa tendenza morale e intellettuale si rovescerà e l'America rimarrà eccezionale per le ragioni che Tocqueville individuò due secoli fa. In caso contrario, Tocqueville oggi direbbe sicuramente degli americani quello che diceva allora dei francesi. La principale differenza è che è diventato fin troppo facile «prevedere fino a quale stupido eccesso potrebbe spingersi il loro egoismo» e «in quali vergognose miserie essi affonderebbero».

(Traduzione di Fabio Galimberti)