Quale città immaginiamo per i prossimi anni?

Quale Città immaginiamo per i prossimi anni?
E' questa la domanda frequente che ci facciamo in vista delle prossime elezioni amministrative.
In un mondo in forte evoluzone la nostra città dovrà trovare una nuova vocazione e questa sarà la vera sfida che ci attende.
Aldo Bonomi, sociologo illustre e convalligiano, elabora da tempo alcune teorie interessanti riguardo l'assetto socio-economico della nostra Regione e divide una zona alpina da una pedemontana e metropolitana. I problemi sono diversi e diverse devono essere le soluzioni.
Il territorio della "provincia" vive una realtà fatta di "capitalismo molecolare", come lo definisce Bonomi, costituito da piccole imprese, artigiani, commercianti che stanno soffrendo e con loro i dipendenti ed i giovani che non trovano prospettive. A questa visione si contrappone una visione più globale tipica delle città metropolitane dove il cambiamento dell'economia ha potuto dare, in parte, dei risultati diversi.
Viene naturale porsi la domanda: ma Sondrio dove si pone tra questi modelli?
La nostra è un'economia basata essenzialmente sui servizi. Servizi legati alla pubblica amministrazione per il ruolo di Capoluogo e servizi legati alle attività economiche del territorio e dell'intera provincia. Un modello che fino adesso ha dato dei risultati me che è messo in forte discussione dal cambiamento degli ultimi anni. La crisi congiunturale ha colpito anche i servizi e la pubblica amministrazione inizia ad indietreggiare. Il futuro non dovrà essere immaginato come la prosecuzione del passato ma dovrà essere costruito elaborando una nuova concezione di territorio.
Un territorio coeso all'interno del quale si sviluppa una rete di imprese medio piccole che attraverso il volano della cultura e del turismo ridaranno fiato ad una economia oramai spenta. La vocazione sondriese dovrà trovare una giusta sinergia tra passato e futuro ridisegnando gli obbiettivi in funzione di una rinascita.
Purtroppo questa città è ferma da anni e rimetterla in moto non sarà facile. Ci vorrà una visione di medio lungo periodo dove alla scontata economia legata al pubblico si dovrà lentamente affiancare una economia di rilancio del territorio, di valorizzazione delle sue eccellenze. Dovrà riprendere un dialogo con gli attori della economia a partire dai commercianti, dagli artigiani e dalla piccola industria. Insieme immaginare che non può esistere benessere sociale se non c'è occupazione e non può esistere occupazione se le imprese non sentono come alleata l'Amministrazione pubblica che ha il dovere di liberare energie e di semplificare la vita a chi vuole fare.
Un Comune disposto a progettare la città del futuro in base alle esigenze di chi si mette in discussione dettando le linee per una economia sostenibile e legata all'ambiente ed al territorio.
Una economia ricca di cultura e di tradizioni, forte del carattere della nostra gente e pronta a sfidare i cambiamenti.
Una economia che ha visto svilupparsi aziende importanti legate al credito che molto hanno dato e molto danno a questa città ma alle quali chiederemo di partecipare al rilancio fattivo del territorio.
Chiederemo ai Comuni vicini di condividere questa visione ed insieme daremo le giuste risposte.
Chiederemo ai giovani di essere attori protagonisti di questa proposta e li inviteremo a costruire insieme la loro città.
Intorno a questo dibattito giocheremo la nostra credibilità nel prossimo futuro. Una cosa è certa: l'epoca dell'immobilismo è finita, una nuova visione deve scendere in campo e una intera generazione è chiamata a dare il proprio contributo.
antonio grimaldi
Coordinatore della Costituente Civica di Sondrio

Il re del cachemire Brunello Cuccinelli regala 10 mila euro ai suoi dipendenti


UMBRIA

IL CASO/ L'imprenditore umbro Brunello Cucinelli, il re del cachemire, definito anche il filosofo (ama Platone e Socrate), ultimamente è stato "sfidato" dai sindacati. A quanto risulta ad Affaritaliani.it ha annunciato alle maestranze che gli utili del 2012 sono consistenti. E così ciascuno dipendente riceverà 10mila euro come "cadeau" natalizio...


Se fosse un incontro di boxe, si potrebbe dire che Brunello Cucinelli, considerato in Italia e nel mondo il re del cachemire, ha vinto per abbandono dell'avversario. E’ riuscito a tenere fuori dai cancelli della sua fabbrica di Solomeo i sindacati della CGIL, che nei giorni scorsi lo avevano sfidato, accusandolo di non tutelare tutti i diritti degli oltre 550 dipendenti di un’azienda che continua a crescere in termini di fatturato e di utili, nonostante la crisi.

La partita se l'è aggiudicata l'imprenditore umbro, senza neppur dover calzare i guantoni, visto che l'iniziativa a della CGIL è andata a vuoto: Cuccinelli ha battuto tutti sul tempo, facendo un figurone, anche se a qualcuno i suoi metodi continuano a non piacere.

Cucinelli ha annunciato alle maestranze che gli utili del 2012 sono consistenti e che la quotazione della società in borsa ha avuto grande successo "grazie all'apporto di tutti voi". Cucinelli distribuirà a titolo di premio 5 milioni di euro, e si pensa che ciascuno dipendente riceverà 10 mila euro come "cadeau" di natale. Intanto la Brunello Cucinelli Spa ha chiuso i primi 9 mesi del 2012 con un utile netto pari a 17,037 milioni euro, in linea con i 17,012 milioni registrati nello stesso periodo del 2011. L'imprenditore di Solomeo si scrolla di dosso qualsiasi merito della performance della sua azienda che produce, oltre alla maglieria in cachemire, un abbigliamento da uomo di nicchia. E per rispetto degli azionisti della Cucinelli Spa, precisa:" il premio ai dipendenti è un riconoscimento mio e della mia famiglia".

Bastone e carota, si dice, sono alla base del successo di un imprenditore che ha praticamente ricostruito un antico borgo alle porte di Perugia, Solomeo, facendo lavorare le maestranze in stanze affrescate da dipinti e arredate con quadri da autore. I sindacalisti della Cgil, per ora sono stati costretti a fare un passo indietro nonostante avessero ricevuto la disponibilità dei locali del teatro di proprietà dello stesso Cucinelli. Nessun lavoratore al mondo si sognerebbe mai di lamentarsi quando sotto l'albero di natale si ritrova una busta piena di tanti euro.

La crisi secondo Albert Einstein



"Non possiamo  pretendere che  le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

 La crisi è la più grande benedizione  per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere 'superato'.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle   persone e delle nazioni  è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il  conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che  è la tragedia di non voler lottare  per superarla."



Albert Einstein

Una nuova cultura per una nuova visione del territorio


 L'esigenza dei rappresentanti di categoria è quella di avere degli interlocutori forti sul territorio e ben hanno fatto il Presidente degli Industriali e degli Artigiani a lanciare un appello alla serietà ed all'impegno di coloro che si accingono ad affrontare la campagna elettorale.
Noi ci sentiamo chiamati in causa e da tempo lanciamo con forza la proposta di un territorio unito nelle sfide future. Da futuri amministratori di questa città ci rendiamo conto che la partita non può e non deve essere racchiusa entro le mura di Sondrio ma deve andare al di la. Il futuro passa attraverso il governo del nostro mandamento.
E' impensabile oggi lanciare politiche di sviluppo senza coinvolgere tutto il mandamento. Così come é impossibile parlare di servizi alla persona se non ci fosse un Piano di Zona dei ventidue comuni associati. Ed allo stesso modo é impossibile rilanciare il comparto del commercio senza definire i percorsi insieme a tutti i sindaci, è impossibile dare respiro ad industria ed artigianato se non abbiamo una visione complessiva. Che risposta diamo ai tanti viticoltori che ancora oggi danno eccellenza ai nostri prodotti se non siamo in grado di avere un'unica regia di mandamento.
Ma come è pensabile poter valorizzare il nostro territorio inteso come Ambiente che sviluppa Turismo e che traina la Cultura se non immaginiamo di giocare tutti insieme?
E' una questione ancora una volta culturale. E' la base del nostro programma che da mesi ci sforziamo di diffondere. Partire da un Manifesto della Cultura inteso come appartenenza e condivisione di valori e tradizioni. Le tradizioni che appartengono ad un popolo che respira la stessa aria e che vuole rafforzarsi per dare un senso al futuro dei nostri figli. Per mentalità e per generazione noi non distinguiamo la città  con il resto del territorio, ci sentiamo tutti dalla stessa parte.
Governare non può significare solo fare conti e bilanci ma significa avere una visione che sia la più alta possibile. E' quello che ci chiede la gente, è quello per cui una intera generazione di cittadini si sta mettendo in gioco. 
Dal nostro sito abbiamo chiesto a tutti i candidati di dirci cosa vogliono fare, quali sono le loro proposte. Chiediamo qui di dirci se si impegneranno insieme a noi per costruire un super Comune di Mandamento. Se in Regione presenteranno e sosterranno leggi per favorire  l'accorpamento dei comuni e la semplificazione amministrativa con incentivi sul territorio.
Ai sindaci chiediamo un salto di qualità, tutti insieme dalla stessa parte. Divisi siamo deboli, uniti siamo forti. Non esiste Sondrio se non in una visione allargata che veda protagonisti tutti gli amministratori dei paesi limitrofi. Non possiamo immaginare di valorizzare il territorio se giochiamo su tavoli sparsi. Ai cittadini chiediamo di darci una mano, di sostenere questa proposta.
Noi della Costituente Civica di Sondrio rispondiamo così alle categorie: noi ci siamo per un visione complessiva del territorio, per rafforzare la rappresentanza e per dare speranza a tutti coloro che oggi credono ancora nella nostra terra. Ecco il nostro impegno se vinceremo.
Antonio grimaldi
Coordinatore della Costituente Civica di Sondrio

Le povere scuole della Provincia

Leggiamo in questi giorni che, sempre più spesso, gli istituti scolastici provinciali sono costretti a chiedere dei contributi alle famiglie per poter acquistare materiale scolastico per garantire il normale svolgimento delle attività didattiche.
Un tempo bastavano due quaderni, una scatola di colori, una matita, una gomma, un temperino e un paio di Bic e il corredo era completo. Si scrivevano pagine e pagine copiando dalla lavagna che veniva riempita da parole e numeri riportati dall'insegnante con il gessetto.
Le fotocopie erano cosa rara, solo per gli avvisi alla famiglia (se non venivano scritti anche quelli sul quaderno).
Oggi, quando un bambino inizia il cammino scolastico già dalla  scuola primaria (elementare)deve dotarsi di almeno 5 quadernoni con relative copertine , cartellette, album da disegno, astucci a 3 piani (sembrano condomini) corredati da pennarelli, colori ecc ecc. Per non parlare di zaini supercolorati ed accessoriati.
I libri di testo, per ora sono ancora gratuiti, sono a carico del Comune di appartenenza ma dalle scuole secondarie (medie), una ulteriore e consistente spesa si somma a quella del materiale scolastico.
Inutile dire che per i bilanci delle famiglie il mese di settembre influisce non poco.
Ora le famiglie si vedono costrette a sborsare anche per il materiale scolastico di utilizzo comune, carta per fotocopie, toner, cartucce stampante, materiale per laboratori e per la pulizia di aule e bagni.
La scuola pubblica non è più in grado di coprire le spese per l'acquisto di quel materiale così prezioso per le attività didattiche e di laboratorio.
In alcuni casi i comuni riescono a sopperire a questo taglio di fondi, in altri alcune scuole si autofinanziano grazie ad attività e volontariato da parte di genitori, ma nel caso di istituti superiori le cifre necessarie sono piuttosto importanti, quindi è necessario fare richiesta alle famiglie.
In tempi di crisi, quando si fanno i conti con disoccupazione, inflazione, imposte e tasse in continuo aumento, dover mettere mano al portafogli per permettere alla scuola di funzionare,  sopraggiunge un sentimento di rabbia misto a tristezza.
Rabbia perchè la scuola, proprio perchè pubblica dovrebbe garantire a tutti oltre all'insegnamento anche il normale svolgimento di tutte quelle attività che rientrano nel programma scolastico ministeriale, con accessori annessi e connessi. Tristezza perchè qualche famiglia sarà costretta a tirare ancora di più la cinghia per permettere ai propri figli di avere una adeguata istruzione, senza far mancare loro nulla e in silenzio farà il suo dovere, come richiesto....

Cercasi proposta, invito per un dibattito in vista delle Elezioni Regionali


Il Sindaco di Albosaggia, Graziano Murada, oggi risponde sulla stampa alla nostra proposta di riassetto del mandamento e si dice favorevole. Grazie Signor Sindaco la S maiuscola. 
Su altri fronti il silenzio. soprattutto da parte di coloro che giocano la partita delle comunali sondriesi. Dobbiamo immaginare che non hanno idee o magari non è conveniente esporle? Noi attendiamo anche perché abbiamo tante cose da proporre!!!
Nel frattempo assisteremo alla campagna elettorale riguardante le Politiche generali e le Regionali. 
Noi non partecipiamo in quanto formazione e formazioni civiche. Questo non significa che non siamo sensibili a ciò che accade. Ma mi chiedo e chiedo da qui: qualcuno ha visto qualche programma, ha visto cosa si propone per la nostra valle? Coloro che verrano eletti cosa faranno per noi? Cosa ne sarà della Sanità , cosa ne sarà delle infrastrutture, del rilancio del territorio, quali strumenti per le politiche famigliari, per le attività produttive, per le nostre tasse?
Ancora una volta mettiamo a disposizione questo blog per ospitare proposte ed aprire dibattiti nello spirito civico che ci contraddistingue. Vogliamo capire quali sono le proposte e garantiremo lo spazio a tutti. Ad una condizione: che tutti siano pronti al dibattito ed alla critica.
Siamo convinti, da persone impegnate in una azione civica per la città, che solo dalla conoscenza delle proposte si possa decidere cosa votare.   Penso che ai cittadini faccia piacere assistere ad un dibattito tra le persone candidate in vista soprattutto delle Elezioni Regionali. 
Mettiamoli in discussione!!!
antonio grimaldi

  





Lanciamo il Comune di Mandamento

La valorizzazione del territorio parte dalla consapevolezza che rimanere piccoli in un mondo globalizzato renderà la vita dei nostri comuni più' difficile. Da tempo sosteniamo, e le proiezioni fatte ci danno ragione, che è necessario avviare un serio confronto per arrivare nei prossimi anni a creare un super Comune di Mandamento. La necessità' di creare un rapporto più stretto con il territorio che ci circonda rientra nella logica culturale e politica che in questi anni ha prevalso.
Le ragioni che spingono questo processo sono due: rafforzare  e rilanciare le eccellenze presenti nei singoli Comuni che non riescono ad essere valorizzate a sufficienza. Questo sia per le difficoltà' economiche che hanno investito tutti i comuni ed in particolare i piccoli sia per lo scarso poter amplificante che piccole comunita' come le nostra hanno.
Penso al settore turistico culturale, penso al settore industriale, penso al settore commerciale ed artigianale e non da ultimo ai servizi che tutti questi settori necessitano. Oggi ognuno dei Comuni parla a se stesso e nessuno riesce a parlare seriamente con le terre fuori dalla Provincia. Ed e' li che dobbiamo guardare, e' li che dobbiamo ampliare i nostri mercati. Ma come farlo se al di fuori della mura che circondano i nostri paesi e la nostra città non possiamo accedere perché la nostra offerta soffre e non è competitiva. Diamo tutti insieme un segnale di coraggio e di responsabilità nei confronti delle future generazioni e di questa splendida comunità. Se penso che Sondrio di giorno raddoppia il numero di presenze in virtù dei tanti lavoratori che arrivano e che tanto danno alla nostra città non riesco a non immaginare che queste stesse persone potrebbero sentirsi naturalmente già facenti parte di un grande Comune. Non è la velleità di Sondrio città ma la responsabilità di una classe politica che abbandona la logica del proprio campanile per costruire una Speranza che si chiama Comune di Mandamento.
I Comuni al di sopra dei quindicimila abitanti hanno da tempo sperimentato il famigerato patto di stabilità' che di fatto impone dei paletti molto severi nella spesa corrente e per investimento frenando qualsiasi velleità di crescita. I Comuni sotto questa soglia da quest'anno dovranno anch'essi adeguar si a questo vincolo e già' qualcuno, vedi il valido Sindaco di Albosaggia, ha avvertito il pericolo tanto da minacciare le dimissioni. Altri nel Paese arrivano ad affermare che non rispetteranno il Patto di Stabilità perché impossibilitati da impegni assunti in precedenza.
Tutto ciò impone una seria valutazione di accorpamento per cercare di non sacrificare la nostra comunità già molto indebolita dalle condizioni geofisiche. Il mandamento di Sondrio consta di ventidue Comuni che insieme sfiorano i 57.000 abitanti e che se uniti potrebbero diventare un Comune tra i più' grandi in Lombardia. Pensare di lavorare insieme ( come da tempo si fa nel campo del sociale con il Piano di Zona) forti di una importante massa critica sarebbe la panacea di tanti problemi. Semplificare  il quadro amministrativo  significa più trasparenza, più velocità di azione, riduzione dei costi burocratici, diminuzione della componente politica e più rappresentanza a livello regionale e nazionale.
Nella nostra Provincia ci sono valenti Amministratori che da tempo chiedono cambiamenti in tal senso. Così si muove Luca Della Bitta (Sindaco di Verceia) il quale chiede un unico comune della Valchiavenna. Siamo con lui è con lui sosteniamo pubblicamente la sua azione.
Noi mettiamo a disposizione il nostro sito per ospitare le proposte di tutti i cittadini e di tutti gli Amministratori che insieme a noi vogliono compiere questo percorso. Uniamo le forze positive.
Noi della Costituente Civica di Sondrio chiediamo e chiederemo con forza a tutti i Sindaci del mandamento di Sondrio di sostenere questa azione per la costruzione di un nuovo e moderno Comune di Mandamento che sia rappresentativo di tante piccole realtà che continueranno ad esistere grazie alla forza della fusione.
Sondrio sosterrà questa politica con passione e, se gli elettori ci daranno la possibilità di governare, garantiremo un serio e fattivo impegno con tutti i rappresentanti delle Istituzioni Comunali vicino.
Forti per competere e forti per dare un futuro migliore ai nostri figli.
antonio  Grimaldi

Noi preferiamo il nuovo di qualità all'usato ventennale!!!

Sono apparsi in città dei manifesti dove si richiama l'attenzione dei cittadini sulla scelta della prossima Amministrazione che dovrà uscire dalle urne a fine aprile.
In questi manifesti si lancia un messaggio: io preferisco l'esperienza.
Chi non preferisce l'esperienza? Chi non vorrebbe avere a che fare con persone esperte?
Ci mancherebbe altro!!! Tutti preferiamo essere guidati da persone con esperienza.
Ma l'esperienza non sempre coincide con l'età. Vero?
L'esperienza non può essere confusa con la qualità. Non deve essere confusa con la sensibilità che una nuova generazione porta con se nel guardare al futuro con più concretezza. L'esperienza deve essere affiancata al rinnovamento della classe dirigente. Una classe dirigente che non è capace di rinnovarsi perde la forza propulsiva e tende a chiudersi nella consuetudine del proprio operato immaginando che nulla potrà ostacolare la propria azione. Venti anni sono tanti e lasciano un segno indelebile, lasciano la voglia di cambiare, di guardare oltre, di scoprire nuove opportunità. Il tutto con gli occhi di nuovi amministratori.
Noi siamo il nuovo, noi siamo quelli che guardano lontano. Noi siamo quelli che si vogliono assumere la responsabilità generazionale di dire: adesso tocca noi, adesso possiamo cambiare.
Oggi non è più sufficiente governare da "tecnici" come è stato fatto in questi ultimi anni.
Si è gestito il Comune con il bilancino dei conti, attenti a non sforare. Buona l'intenzione, scarsa l'azione di una visione futura della città. Una città che spegne le proprie vetrine, che lascia un vuoto ad una intera generazione. Una città incapace di parlare al territorio, insofferente ai vicini. Una città che non è riuscita a dare un segnale di novità nel campo della green economy, che non è riuscita a stare vicina a chi rischia, a chi rimane indietro. Una città chiusa nelle proprie mura mentre fuori il mondo cambia. Forse la nostra generazione (che dopo tanto tempo ha avuto a che fare con il fenomeno della emigrazione e che ha pagato un duro prezzo al vuoto presente) si rende conto che è arrivato il momento di dare una nuova identità a questa città e per farlo deve guardare fuori, deve valorizzare il territorio, deve creare sinergie.
Serve una visione, serve coraggio. Serve entrare nello spirito che ci condurrà verso il futuro. Serve forza ed ottimismo.
Serve quindi parlare con la gente e rendersi conto che questa "esperienza" non ha più benzina.
Noi preferiamo il nuovo di qualità all'usato ventennale!!!
Sempre con il grande rispetto che dobbiamo a quelli più anziani, si intende!!!
antonio grimaldi