Noi preferiamo il nuovo di qualità all'usato ventennale!!!

Sono apparsi in città dei manifesti dove si richiama l'attenzione dei cittadini sulla scelta della prossima Amministrazione che dovrà uscire dalle urne a fine aprile.
In questi manifesti si lancia un messaggio: io preferisco l'esperienza.
Chi non preferisce l'esperienza? Chi non vorrebbe avere a che fare con persone esperte?
Ci mancherebbe altro!!! Tutti preferiamo essere guidati da persone con esperienza.
Ma l'esperienza non sempre coincide con l'età. Vero?
L'esperienza non può essere confusa con la qualità. Non deve essere confusa con la sensibilità che una nuova generazione porta con se nel guardare al futuro con più concretezza. L'esperienza deve essere affiancata al rinnovamento della classe dirigente. Una classe dirigente che non è capace di rinnovarsi perde la forza propulsiva e tende a chiudersi nella consuetudine del proprio operato immaginando che nulla potrà ostacolare la propria azione. Venti anni sono tanti e lasciano un segno indelebile, lasciano la voglia di cambiare, di guardare oltre, di scoprire nuove opportunità. Il tutto con gli occhi di nuovi amministratori.
Noi siamo il nuovo, noi siamo quelli che guardano lontano. Noi siamo quelli che si vogliono assumere la responsabilità generazionale di dire: adesso tocca noi, adesso possiamo cambiare.
Oggi non è più sufficiente governare da "tecnici" come è stato fatto in questi ultimi anni.
Si è gestito il Comune con il bilancino dei conti, attenti a non sforare. Buona l'intenzione, scarsa l'azione di una visione futura della città. Una città che spegne le proprie vetrine, che lascia un vuoto ad una intera generazione. Una città incapace di parlare al territorio, insofferente ai vicini. Una città che non è riuscita a dare un segnale di novità nel campo della green economy, che non è riuscita a stare vicina a chi rischia, a chi rimane indietro. Una città chiusa nelle proprie mura mentre fuori il mondo cambia. Forse la nostra generazione (che dopo tanto tempo ha avuto a che fare con il fenomeno della emigrazione e che ha pagato un duro prezzo al vuoto presente) si rende conto che è arrivato il momento di dare una nuova identità a questa città e per farlo deve guardare fuori, deve valorizzare il territorio, deve creare sinergie.
Serve una visione, serve coraggio. Serve entrare nello spirito che ci condurrà verso il futuro. Serve forza ed ottimismo.
Serve quindi parlare con la gente e rendersi conto che questa "esperienza" non ha più benzina.
Noi preferiamo il nuovo di qualità all'usato ventennale!!!
Sempre con il grande rispetto che dobbiamo a quelli più anziani, si intende!!!
antonio grimaldi

2 commenti:

  1. Alessandro G.03/01/13, 02:58

    Talmente esperti da lasciarsi passare sotto gli occhi una città in grande declino senza battere ciglio. Ci vuole gente che abbia a cuore IL CAMBIAMENTO della città. Senza un profondo riassetto del tessuto economico, un rilancio delle attività imprenditoriali, un nuovo ruolo di raccordo tra centri turistici, una maggiore e più incisiva identità culturale, un ritorno al territorio e una sua valorizzazione a fini promozionali e turistici (Sondrio è città del vino, dei terrazzamenti, delle produzioni di qualità!ce lo ricordiamo?)....senza tutto questo, la città si spegne. Serve gente che ci creda, che abbia un'età anagrafica e una forma mentale attrezzata al cambiamento. Molteni ha le sue incrollabili certezze, un metodo amministrativo consolidato, ma un'incapacità di leggere il profondo mutamento in corso. Un sindaco con il "pilota automatico" inserito? Non è quello di cui abbiamo bisogno.....

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  2. Sono sostenuti dai partiti, sono sempre gli stessi.
    E' ora di cambiare, faccie nuove e pulite.
    Non riescono a dire altro che non "noi abbiamo l'esperienza"?
    Stefano B

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