Meno soldi alle Regioni e più soldi ai Comuni


Da Il Sole 24 Ore
Riccardo Barlaam


Ostriche e champagne. Le vacanze in Sardegna con i soldi del gruppo consigliare. Senza controlli. La difesa di Batman - «lo sapevano tutti, era come un bancomat senza limite» - ancora più imbarazzante delle accuse (ma perché non taci). Eppoi le dimissioni della Polverini, ma anche le accuse a Formigoni che lui no, non ne vuole proprio sapere di dimissioni e resta arroccato nel suo castello di cristallo (è tutta colpa dei soliti giornalisti malevoli) e senza vergogna va a parlare al Meeting di Cl di politica e di cristianesimo. Ci sono anche Cota e il suo parentado assunto alla Regione. Lombardo che candida il figlio. La Minetti consigliere regionale che guadagna più di Passera e Grilli messi insieme.

Tutto quanto sta emergendo in questo calderone delle Regioni (vi consiglio di leggere quest'inchiesta pubblicata ieri dal Sole 24 Ore sui costi delle Regioni ma attenti alla bile) è positivo per l'Italia. Positivo. Purché non ci si fermi qui. E si cambino le regole con delle riforme di sistema.

Se pensate che solo un anno fa, parlare di stato unitario, di centralismo alla francese, suonava come una bestemmia, rispetto ai discorsi alla moda dei leghisti sul federalismo a oltranza, su Roma ladrona e tutto il resto... Beh, quanto sta succedendo è davvero positivo per l'Italia.

Il federalismo senza controlli e fuori controllo ha mostrato i suoi limiti. È il momento davvero di cambiare rotta. Governo e parlamento dovrebbero impegnarsi, nell'interesse dei cittadini e dell'Italia, a cambiare le regole, a approvare una vera, decisa spending review che tenga conto di questo. E faccia in modo che quanto accaduto in questi giorni nella Regione Lazio non sia successo invano. Che quando accaduto non venga dimenticato domani come i titoli di un Tg.

È il momento di metter mano alla riforma di questo sistema viziato di clientele e corruttele. E' il momento, come ricorda inascoltato da mesi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di approvare una legge elettorale che permetta finalmente di dare una vera rappresentanza politica ai cittadini di italiani, a scapito dei partiti ei dei loro giochetti di potere.
Mi permetto di dire un'altra cosa. E' il momento di dare più soldi ai comuni e meno alle regioni. Più servizi ai cittadini e meno ostriche e auto blu. Populismo? No, realismo. Da qualche mese, dopo le ultime amministrative eletto con una lista civica, sono impegnato in un'esperienza di amministratore locale in un Comune del milanese: Cassinetta di Lugagnano, duemila abitanti, primo paese d'Italia ad approvare un piano urbanistico a zero consumo di suolo, raccolta differenziata al 70% e un'esperienza di politica partecipata.

Ebbene, proprio ieri sera ci siamo trovati con i capigruppo del Consiglio comunale a parlare dei servizi scolastici. Del Governo che quest'anno taglia i fondi comunali. Di 18mila euro destinati ai bambini della scuole elementari e materne che quest'anno diventeranno 13mila (se verrà confermata la previsione degli introiti dell'Imu). Una fatica boia. Senza soldi. I nostri bilanci sono ancora in attivo e anche quest'anno riusciremo a confermare tutti i servizi ai cittadini, ma fino a quando?
In Italia i Comuni fanno fatica. Molti pur di far quadrare i conti in assenza di risorse da Roma, svendono i loro territori, la loro terra, E allora, vai con le lottizzazioni, vai con le villette a schiera e le costruzioni di case o i supermercati in cambio di oneri di urbanizzazione necessari per appianare il passivo di un anno o due. Facendo scempio però del proprio paese e del suo paesaggio con la logica perversa di svendere il territorio - la cosa più preziosa, l'unica, che abbiamo - per non andare in rosso.

Ieri sera a Cassinetta di Lugagnano, sindaco, consiglieri di maggioranza e di opposizione... siamo riusciti a far quadrare il cerchio. Anche quest'anno riusciremo a garantire lo scuolabus, i servizi mensa, il doposcuola ai nostri ragazzi. Tagliando qua e là. Ma questa storia delle Regioni per chi fa politica gratis come me (e sono tanti nei piccoli comuni, vi assicuro), come un volontariato o un servizio per i propri cittadini, fa venire davvero l'orticaria o il mal di pancia, per non dire altro.
Per favore signor Monti e per favore signor presidente Napolitano fate qualcosa di concreto per spingere a riformare questo sistema balordo. Meno soldi a ostriche e champagne. Più soldi alla carta igienica per le scuole elementari.

1 commento:

  1. Antonio Grimaldi26/09/12, 14:05

    Sapete quale è il gettone di presenza di un Consigliere Comunale di Sondrio?
    19 euro, si avete capito bene 19 euro lorde per ogni seduta del Consiglio Comunale.
    Calcolando che ci sono undici consigli comunali all'anno ogni consigliere guadagna 138 euro all'anno lordi che netti sono 70-80 ( sempre che partecipi a tutti i Consigli).
    Calcolando tutti i consiglieri (40) la spesa per il mantenimento del consiglio comunale non supera i 60.000 euro annui.
    A voi ogni commento rispetto a quello che succede nelle Regioni.

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